martedì 30 dicembre 2014

Alaimo: "Ecco chi è Razvan Zamfir. Con Inter, Parma e Verona..."

Poco fa abbiamo contattato Alessio Alaimo. Il giornalista di Tuttomercatoweb ci ha confermato che Razvan Zamfir ha ottimi rapporti con alcuni club della nostra serie A: "Il ds rumeno ha molti contatti in Italia. Con alcuni club come Inter, Parma e Verona si potrebbero creare sinergie di mercato. Non dimentichiamo che Razvan è amico di Ulisse Santos, procuratore portoghese. Proprio dal Portogallo - prosegue Alaimo - potrebbero arrivare diversi calciatori (Estoril in particolare). Zamfir ha fatto grandissime cose con il Cluj. Ricordo la vittoria in Champions contro il Manchester United."

Sulle risorse del Bari, Alaimo dichiara: "Sono limitate. Il budget non dovrebbe superare i 3 milioni. Nicola richiederà anche qualche suo fedelissimo. Fossi un tifoso barese non farei voli pindarici. In estate sono stati sbandierati obiettivi importanti senza sufficienti risorse. Ecco perchè non me la sento di dare colpe ad Antonelli. La serie A  è lontana, al massimo si potrebbero raggiungere i playoff grazie al lavoro del nuovo operatore di mercato dei biancorossi. Inoltre Razvan potrebbe portare a Bari un fondo di investimento qatariota."

Mario Caprioli

domenica 7 dicembre 2014

Il Bari crolla ancora. Mercato flop, a gennaio…

Fonte foto: Corriere dello Sport
di Mario Caprioli

L'ottava sconfitta in sole diciassette gare è l'ennesimo campanello d'allarme in casa Bari. E' la riprova di una squadra costruita male in estate. La zona retrocessione è a sole due lunghezze, quella playoff a sei. Nulla di irrecuperabile ma quel che più preoccupa è la tenuta fisica ed il morale sotto i piedi dei ragazzi di mister Nicola. Proprio l'allenatore piemontese, dopo Bari-Carpi, ha ammesso: "Questa squadra non può lottare per un campionato di vertice." Parole giuste, sacrosante che non vogliono illudere una piazza che, ad inizio stagione, ha dato fiducia alla nuova società sottoscrivendo la bellezza di undicimila abbonamenti. Anche il presidente Gianluca Paparesta ci ha messo del suo ad inizio campionato. Troppe promesse e proclami a vuoto. La scelta di cedere Joao Silva (per ripianare il bilancio), senza reperire un valido rimpiazzo, si è rivelata deleteria. Caputo non è in grado di reggere da solo un attacco che si basa esclusivamente su di lui. Galano è un esterno d'attacco e dubitiamo possa giocare alla "Siligardi" in un attacco a due. Il modulo più congeniale per il "Robben di Puglia" è il 4-3-3. Nel mercato invernale bisognerà capire cosa fare di De Luca, troppo incostante e leggerino per un campionato fisico come quello cadetto. Il reparto difensivo, nonostante il passaggio al 3-4-1-2 e le discrete prove dei centrali (Contini in primis), continua a subire almeno una rete a partita. Il centrocampo non garantisce la giusta protezione e non offre palloni invitanti agli attaccanti. Donati è in netto ritardo di condizione. Finora l'unico a salvarsi nella mediocrità generale è stato Romizi, vero e proprio mastino. Sciaudone ha alternato prestazioni positive e negative. Capitolo riserve: Minala, Filippini, Rozzi, Stoian, Gomelt, Wolski. Un disastro completo. Gente inutilizzata o che, quando è stata chiamata in causa, ha sprecato la propria occasione. Calciatori da rispedire a casa, calciatori che forse non hanno capito cos'è la Bari. Mercato fallito insomma. E' questa la sentenza emessa dal rettangolo verde. Non c'è un solo acquisto che sinora ha convinto, compreso Donnarumma. Dopo un discreto avvio, il portiere scuola Milan si è reso protagonista nelle ultime giornate di diverse incertezze e chissà che già nella sfida con il Cittadella non possa tornare Guarna tra i pali.  Infine, chiosa su Stevanovic: come si fa a tenere in panchina uno come lui? E' l'unico in grado di saltare l'uomo e garantisce una certa imprevedibilità all'attacco biancorosso. A gennaio rivoluzione sia. Che sia fatta con criterio ed oculatezza. Perchè sbagliare è umano, perseverare è diabolico. Per rispetto degli undicimila cuori biancorossi e di una piazza calda ma umorale come quella barese.

sabato 8 novembre 2014

13^ giornata: tanti scontri in zona playoff. Sfida delicata al San Nicola..

di Domenico Brandonisio

La 13^ giornata del campionato cadetto, inaugurata ieri sera con l'anticipo Spezia-Crotone (terminato per 2-1 a favore dei padroni di casa) è forse quella potenzialmente più calda e ricca di suspance dall'inizio del torneo. 

Si parte subito con il big Match del Dall'Ara tra Bologna e Carpi, rispettivamente a quota 21 e 24 punti, terza e prima in classifica. La sorpresa Carpi ha preferito puntare sull'ossatura della scorsa stagione e su molti giovani promettenti. Con l'aggiunta di un tecnico esperto e preparato per la serie cadetta come Fabrizio Castori. 

Non meno importanti sono gli altri scontri d'alta classifica, come quello tra Frosinone e Trapani, tra Modena ed Avellino (con gli irpini che puntano a bissare la vittoria sul Catania), e tra Lanciano e Livorno: riusciranno i ragazzi di D'Aversa a fermare gli amaranto di Gautieri reduci dalla bella vittoria interna sul Bologna per 3-2?

Capitolo salvezza. Brescia-Pescara, Cittadella-Latina sanno di ultima spiaggia per quasi tutte le interessate, che sin qui stanno disputando un campionato al di sotto delle aspettative. Non sarà nemmeno facile per il Catania a Varese, squadra imbattuta tra le mura amiche. Deludenti in particolare pontini ed etnei: i cambi in panchina non hanno ancora sortito gli effetti sperati. Discorso diverso invece per il Varese, reduce da una striscia di risultati positivi che lo hanno rilanciato considerevolmente.Il Vicenza, al cospetto della sorprendente Pro Vercelli, cercherà di tornare alla vittoria dopo diversi turni.

Infine, Bari - Ternana. Una sfida delicata per molti motivi. Entrambe le squadre sono reduci da strisce di risultati negativi. I tecnici Tesser e Mangia infatti sono a rischio. I biancorossi - dopo la sconfitta di Vercelli - sono anche andati in ritiro a Castel di Sangro, nella speranza di archiviare definitivamente malumori, incomprensioni e cattive prestazioni di questo inizio di stagione. Servirà? Lo scopriremo lunedì sera al San Nicola.

martedì 4 novembre 2014

Fc Bari 1908, finora solo tanta confusione. Per vincere occorre...

di Mario Caprioli

Fc Bari 1908, così non va proprio. Per vincere ci vogliono una squadra competitiva, un allenatore e un ds all’altezza di una piazza come quella barese. Ma soprattutto ci vuole una società forte ed organizzata. Per strutturare una società occorrono mesi, forse anni. I presupposti per la creazione di un progetto importante almeno per il momento mancano. Non prendiamoci in giro: la scelta del tecnico è avvenuta prima di quella del direttore sportivo, nonostante le parole di circostanza di Paparesta, Antonelli e Mangia alla presentazione del nuovo corso. Per vincere ci vuole collegialità, un lavoro di squadra certosino. Bene, sembra che questo aspetto fondamentale manchi al nuovo Bari. I rapporti tra i tre non sembrano idilliaci. E’ mai possibile che nel giro di pochi minuti Paparesta confermi l’interesse per lo svincolato Portanova ed Antonelli smentisca categoricamente? Sono mesi che ci chiediamo e come noi la maggior parte dei tifosi: chi detiene le quote del Bari Calcio? Il presidente Paparesta ha dichiarato in tempi non sospetti di aver sottoscritto alcuni contratti di sponsorizzazione importanti con Infront e altre società. I contratti di allenatore, dirigenti sono tutti annuali. Di rinnovi e adeguamenti dei contratti dei calciatori più rappresentativi nemmeno l’ombra. Insomma, allo stato attuale quello di Paparesta e soci ci sembra una scommessa, non un vero e proprio progetto. Per non parlare delle strutture vere e proprie: è mai possibile che i biancorossi debbano preparare i match di campionato su di un terreno disastrato come quello dell’anti-stadio? Capitolo abbonati. Sono loro i veri protagonisti di questo avvio di stagione. Con ben 11019 abbonati, il Bari è la società vincitrice del campionato abbonamenti. Gli abbonati però devono essere tutelati. Non è giusto che questi, per assistere ad ogni gara casalinga del Bari, debbano pagare tre euro di parcheggio. Fc Bari 1908: occorre invertire la rotta. E sia fatta chiarezza, una volta per tutte. Perché con il passato,eccetto marketing e comunicazione, le similitudini sono veramente troppe…

domenica 2 novembre 2014

Bari, sconfitta senza attenuanti nel giorno di Klas...

Foto di Giuseppe Corcelli (FcBari1908)
di Domenico Brandonisio

No, adesso basta, la tregua è finita. E chissà che cosa starà pensando in questo momento il compianto Klas Ingesson nell'aver visto dall'alto (e non solo della sua classe...) un Bari disastroso, letteralmente domato e schiacciato niente poco di meno che dalla Pro Vercelli. Un 3-0 tondo tondo, di quelli che insomma non ci si crede. 

Emblematiche in tal senso le dichiarazioni di Scazzola e Di Marchi a fine partita: "Ancora non ce ne rendiamo conto. Temevamo il Bari, ma invece la partita l'abbiamo fatta noi". Davvero niente male per una squadra partita, a detta di tutti, con i favori del pronostico, e che invece dopo 12 giornate si ritrova undicesima e con appena 16 punti totalizzati. Una prestazione peggiore di quelle di Vicenza e Varese messe assieme, e che a molti ha ricordato quella di 2 anni fa ai tempi di Torrente, sempre dalle parti del Silvio Piola. 

Ma se quel Bari puntava a salvarsi (e senza penalità la classifica non sarebbe stata disastrosa), questo invece dovrebbe puntare al vertice. I problemi, però, non si limitano evidentemente alle carenti lacune difensive, c'è dell'altro: scarsa grinta, impegno, giocatori che arrivano secondi su ogni pallone. E chi addirittura sostiene come la squadra addirittura remi contro l'ex tecnico Under 21. 

Rossini, Ligi, ma anche alcuni elementi della vecchia guardia come Galano o Sciaudone continuano ancora a far molto desiderare. Soprattutto il centravanti foggiano, ieri pomeriggio è sembrato una copia sbiadita di quello, per esempio, visto a Chiavari o anche solo la stagione scorsa: ogni palla intercettata è andata puntualmente persa, sue le colpe anche sul rigore dell'1-0, la trattenuta sull'ex Scaglia è di una ingenuità inaudita. Ma il numero 10 è solo l'ultimo biancorosso in ordine cronologico a commettere ingenuità simili. Come dire, cambiano i suonatori ma la canzone è sempre la stessa.

Anche Ingesson nei suoi tre anni a Bari ha passato momenti difficili: si pensi al famoso 7-1 subito a Cremona, o al filotto di sconfitte consecutive l'anno successivo culminato con le battute d'arresto di Ravenna ed Empoli, prima del riscatto casalingo nel derby col Lecce. Ma, statene certi, uno come lui dopo lo 'spettacolo' di ieri non le avrebbe mandato di certo a dire. Scusaci Klas, non hanno neanche un briciolo della tua grinta. Perdonaci, avrebbe dovuto essere il tuo giorno.

mercoledì 29 ottobre 2014

Bari senza un'identità precisa. Tra incognite e certezze..

di Mario Caprioli

Siamo già ad un quarto di campionato e possiamo cominciare a fare alcune considerazioni sull'avvio di campionato dei biancorossi. Il Bari di quest'anno è stato costruito (a detta della nuova società) per un campionato di vertice. Partiamo dalla nota dolente: la difesa. I centrali stanno dimostrando tutte le loro pecche, tra svarioni e infortuni.Il solo Contini (doveva essere una riserva) sta dimostrando di potersela giocare. Al momento il 34enne nativo di Varese non può che essere con la sua esperienza un titolare inamovibile. In attesa di Camporese. Bianchetti sarebbe stato l'ideale. Chissà magari a gennaio possa venire lui o Polenta? Sul centrocampo nulla da dire. E' senza ombra di dubbio uno dei migliori della cadetteria. Romizi in primis. Il mediano cresciuto nelle giovanili della Fiorentina sta dimostrando tutto il suo valore. Impossibile che Mangia possa farne a meno. Il reparto avanzato invece è privo del centravanti d'area di rigore. De Luca e Caputo sono due brevilinei e non garantiscono fisicità al reparto. Qualcosina in tal senso andava fatta sul mercato. Lo diciamo dal 31 agosto: perchè cedere Joao? Il Bari è comunque lì ad un punto dai playoff, grazie al cielo. Complice un campionato davvero scadente. Questo aspetto non deve pero' far cullare la compagine biancorossa, anzi. Bisogna sfruttare la mediocrità del campionato per volare. Qui, dopo undici partite, il bilancio non è positivissimo (quattro vittorie, altrettanti pareggi e tre sconfitte). Manca la mentalità vincente. Sta al mister inculcarla. Un po' come fece Conte quando approdò in riva all'Adriatico...

sabato 18 ottobre 2014

9^ di serie B: tanti scontri al vertice. Big match al San Nicola

di Domenico Brandonisio 

Il campionato di Serie B entra sempre più nel vivo. Certo, la classifica resta corta e tutto può ancora succedere ma già iniziano ad intravedersi alcune gerarchie in queste prime fasi di campionato. Tra scontri d'alta classifica, testa-coda e scontri salvezza, la scelta resta ampia.

La nona giornata è cominciata con l'anticipo di ieri: Vicenza - Pescara, finita 2-1 per i padroni di casa. Un match di cartello è senza dubbio quello tra Spezia e Catania, sin qui grandi deluse del campionato. Lunedì il posticipo serale tra  Cittadella ed Entella, compagini alla ricerca di punti salvezza. Vietato perdere insomma, per non compromettere ulteriormente le varie deficitarie situazioni di classifica.

Tra i testacoda, occhio a Brescia-Pro Vercelli (i primi nei bassi fondi, i secondi in zona playoff, roba da non credere). Sfide d'alta classifica sono quelle tra Lanciano e Perugia, Ternana e Livorno.
Poi Carpi-Latina, con il ritorno di Breda che ancora aspetta di essere suggellato da una vittoria, che se non altro ridarebbe nuova linfa vitale ai pontini.

Tre sono invece gli scontri al vertice, che vedono impegnate Frosinone e Modena (in un' inedito derby di colori, entrambe giallo-blu), Bologna-Varese (sarà la prima al Dall'Ara per il neo presidente Tacopina) e soprattutto Bari-Avellino. Quest'ultimo, non a caso, sarà il match della Domenica, tra due squadre in crescita e di nuovo di fronte dopo i misfatti della gara in Coppa Italia dello scorso agosto. Sarà ancora una volta De Luca contro Comi. Chi la spunterà? Prima ancora del risultato, ci auguriamo che a trionfare siano soprattutto il buonsenso e la correttezza. Pensando a quanto accaduto dalle parti del San Nicola solo due mesi fa, è il minimo che ci si possa augurare.